Il Tiglio

  • Marius Depréde
  • Botanica

IL TIGLIO

Tiglio, espressione di dolcezza e sensibilità. È l’energia femminile nel suo aspetto più incantevole, antico e profondo. Rappresenta la forza della calma, dell’amore e della trasformazione. Insegna a festeggiare la primavera e quindi la rinascita. Con la sua fragranza sensuale ci ricorda il profumo eccitante di ogni femmina. Ci invita a celebrare l’autunno preparandoci per l'inverno con pazienza e saggezza. Il giallo delle foglie ci riporta al sorriso soave delle donne che accompagnano ogni tipo di morte, sia di un periodo della vita che della vita stessa. Il Tiglio, come i dolci occhi femminili, accoglie la vita con serenità ed equilibrio in ogni sua forma.


Il Tiglio Argentato (Tilia Tomentosa) a cura di Lidia Costa
Il Tiglio argentato è una pianta imponente e robusta. Il suo nome è dovuto alla peluria che ricopre i giovani rami, i piccioli fogliari e anche la pagina inferiore delle foglie, che appaiono quindi argentate soprattutto quando il vento muove la chioma della pianta scintillante al sole. Raggiunge altezze fino a 30 metri. Si presenta con la chioma fitta e ampia, ricca di rami che le conferiscono una forma ovoidale. Possiede radici robuste quasi a fittone da cui si dipartono numerose e lunghe radici laterali. Il tronco è diritto e robusto, la sua corteccia grigio-bruna e liscia, pian piano si screpola e diventa quasi violacea. I giovani rami sono rossicci, con giovani getti tomentosi e gemme vellutate. Le foglie sono alterne e si trovano tutte sullo stesso piano: larghe, acuminate in punta e grossolana-mente seghettate ai margini. I fiori sono ermafroditi, biancastri o giallastri, e molto profumati. Il frutto è una capsula sferica secca e dura dal guscio legnoso. Viene spesso piantata nei parchi e lungo i viali, resiste alla siccità e agli inquinamenti ambientali delle città. La sua crescita è molto lenta: può vivere più di un millennio, ma il diametro del fusto raggiunge la sua massima dimensione intorno ai 200 anni dopodiché smette di crescere. Il Tiglio esige terreni freschi, profondi e ricchi di calcio, ma riesce ad adattarsi anche a suoli umidi. Preferisce posizioni soleggiate e, fino a che non ha sviluppato il suo possente apparato radicale, è molto sensibile al freddo. Il suo legno viene utilizzato per realizzare sculture, intarsi e parti di strumenti musicali.

Simbologia e leggenda
Il Tiglio è simbolo di fecondità e amore (nell’araldica è spesso raffigurato con foglie stilizzate a forma di cuore). I germani lo consacrarono alla dea Freya, sposa di Odino di cui condivideva la potenza e la sapienza; era dea dell’amore, della casa e della felicità coniugale. Da lei prende il nome il quinto giorno della settimana (venerdì=Venere dea dell’amore) nelle lingue nordiche: Freitag. La pianta fu considerata anche simbolo di amicizia e fedeltà. Come albero nobile fu quindi considerato sacro dai popoli germanici, ed era usato per onorare i sepolcri. Sotto la sua chioma si facevano danze e si formulavano giudizi, e ai suoi rami venivano appesi gli oggetti votivi; i rami erano infatti considerati talismani preziosi per sconfiggere il pericolo dei fulmini e degli spiriti maligni e si ritenevano capaci di scacciare le streghe dai boschi. Con i legacci ottenuti dalla macerazione della corteccia di Tiglio Argentato si credeva possibile persino di intrappolare il diavolo. La leggenda del Tiglio è legata alle Metamorfosi di Ovidio. La fiaba racconta che due anziani sposi, Filemone e Bauci, ospitarono con grande accoglienza Giove a Atlante presentatisi sotto sembianze umane. Come premio per la loro bontà, gli dei concessero ai due sposi di esprimere un desiderio. I due vecchi chiesero di divenire sacerdoti e che la loro vita terminasse nello stesso istante. E fu così che Giove concesse loro di restare uniti anche dopo la morte sotto forma di Quercia e di Tiglio con i rami sempre più intrecciati.

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